cipolla di cavasso e della val cosa
Descrizione
La zona pedemontana del Friuli occidentale, e in particolare l’angolo di territorio racchiuso tra i torrenti Meduna e Cosa, era caratterizzato fino a una cinquantina di anni fa dalla ricchezza delle sue coltivazioni orticole. I piccoli appezzamenti di terreno ospitavano un susseguirsi di ortaggi e frutti delle tipologie più varie, tanto da sembrare un enorme giardino. Cavoli, scalogno, fagioli, meli, peri, patate ma soprattutto cipolle dalla tipica tunica rossa con riflessi dorati che si tinge di toni più rosati nella zona della Val Cosa. Dentro, un cuore croccante e dolce, che la rende ottima anche da mangiare cruda e mai piccante.
La sua coltivazione era molto redditizia e le donne, a fine gennaio, la seminavano pazientemente in un terreno riparato, la trapiantavano dopo un paio di mesi e la raccoglievano alla fine dell’estate. Dopo averla fatta riposare e asciugare nelle soffitte delle case, intrecciavano i gambi con erba di palude – che qui chiamano palut – particolarmente resistente e flessibile, e formavano le riesti, le trecce, fatte con le cipolle più grandi. Le piccole invece erano destinate alla conservazione sotto aceto. Partivano cariche di riesti dai paesi di Cavasso Nuovo e di Castelnovo del Friuli e andavano a venderle, al mattino presto, nei mercati dei centri più grandi come Maniago e Spilimbergo. Oppure salivano fino a Claut, Barcis, Andreis, dove si sistemavano vicino alle latterie. Nei periodi più poveri si spingevano a sud fino ai paesi della bassa friulana, spesso solo per scambiarle con la blave – la farina di mais – per la polenta da cucinare in inverno. Partivano prima dell’alba a piedi o con la bicicletta e si spostavano tra i vari centri abitati. Gli abitanti della zona avevano anche coniato un nome per queste venditrici di ortaggi: rivindicules. Un’attività e una microeconomia che si è protratta fino al dopoguerra, poi dagli anni ’50 è iniziato un rapido spopolamento di queste zone e la migrazione verso le grandi città del Nord Italia e all’estero. Il lavoro in città ha sostituito quello agricolo e gli orti sono diventati incolti lasciando spazio alla boscaglia. La tradizione della coltivazione della cipolla si è persa quasi del tutto, così come quella degli altri ortaggi coltivati in loco, ormai un ricordo delle persone più anziane. Da alcuni anni però la tendenza si è invertita. Grazie al ritorno di alcuni emigranti che si sono stabiliti nuovamente in questi paesi si è ripreso a parlare di cipolla e di orti e si sono anche recuperati i semi scrupolosamente conservati da alcuni anziani della zona. PRESIDIO Si è avviato quindi un lento lavoro di riscoperta della cipolla condotto in parallelo dai due comuni di Cavasso e di Castelnovo dove la cipolla assume caratteristiche leggermente diverse di colore, dal rosso dorato al rosa acceso, sia per i terreni in cui viene coltivata, che per la selezione fatta dagli abitanti in passato. In entrambi i casi però le cipolle hanno medie dimensioni, con il bulbo leggermente appiattito e apice doppio o singolo. Attorno alla coltivazione della cipolla si sono riuniti numerosi cittadini della zona, sia giovani che anziani, e oggi una trentina di loro la coltiva nuovamente e la vende alle feste di fine estate ad essa dedicate. Il Presidio riunisce queste due realtà produttive e gli orticoltori che hanno riavviato la produzione. Dai pochi semi rimasti, ogni anno, pazientemente, si riescono ad ottenere produzioni sempre maggiori e l'obiettivo è di riuscire a uscire dal mercato locale, legato alle fiere del territorio, commercializzandola nuovamente in tutta la regione e anche fuori, ottenendo così nuovamente quella importante integrazione al reddito familiare che ha permesso alle famiglie di questa zona di sopravvivere nei periodi difficili. La ristorazione friulana ricopre un ruolo fondamentale in questo lavoro di riscoperta e promozione perché questa cipolla, dalle indubbie qualità organolettiche, costituisce una materia prima molto interessante da proporre ed elaborare. Area di produzione Comuni di Castelnovo del Friuli, Cavasso Nuovo e aree limitrofe (provincia di Pordenone) Presidio sostenuto da Comune di Castelnovo del Friuli, Comune di Cavasso Nuovo, Camera di Commercio di Pordenone Michele Bier Cavasso Nuovo (Pn) Via Vittorio Veneto, 31/1 Tel. 0427 777851 349 1746823 [email protected] Mariagrazia Bozzetto Cavasso Nuovo (Pn) Orgnese di Cavasso Via Case Dinon Tel. 349 2201316 [email protected] Edoardo Braida Travesio (Pn) Via Villa Tel.349 0803670 [email protected] Isolina Candon Valeriano (Pn) Via Battisti, 23 Tel. 348 1526673 Gianni Carpenedo Maniago (Pn) Via Unità d’Italia, 27 Tel. 0427 777878-339 2394852 [email protected] Sandra Carusone Cavasso Nuovo (Pn) Borgo Mas, 5 Tel. 348 9204878 Rino Corrado Cavasso Nuovo (Pn) Via Stazione, 2 Tel e fax 0427 77671 [email protected] Alfio Del Colle Travesio (Pn) Via Laves, 35 Tel. 0427 907733 339 8240376 Gianfranco Cozzi Pinzano al Tagliamento (Pn) Borgo Ampiano 1 tel. 328 3626494 [email protected] Vincenzo Dinon Cavasso Nuovo (Pn) Via Vittorio Veneto, 15 A Tel. 0427 778230 338 3146702 [email protected] Nives Francescon Cavasso Nuovo (Pn) Via Diaz Tel. 0427 77448 347 0672250 [email protected] Gregorio Lenarduzzi Lestans (Pn) Via delle Primule, 2 Tel. 320 0135391 [email protected] Luigi Mariutto Cavasso Nuovo (Pn) Orgnese di Cavasso Via Spilimbergo 17 Tel. 338 8423518 [email protected] Roberto Melocco Travesio (Pn) Via Melares, 13 Tel. 340 7124014 [email protected] Orto del Cuore di Viola Ciccanti Vito D’Asio (Pn) Via Sequalins 3 tel. 370 3099928 [email protected] Sonia Pessa Cavasso Nuovo (Pn) Frazione Orgnese Via Case Dinon, 6 Tel. 0427 778120 Cel. 329 3376924 [email protected] Christian Siega Pinzano al Tagliamento (Pn) Via Costabeorchia, 19 A Tel. 339 4299867 [email protected] www.borgodellemele.it Sasso D’Oro di Marescutti e Zara Sequals (Pn) via del Capitel 4 Tel. 333 2660977 [email protected] Franca Zambon Cavasso Nuovo (Pn) Borgo Zamboni, 35 Tel. 333 8730799 [email protected] Federica Zerbato Colle di Arba (Pn) Via Sequals, 28 Tel. 0427 939005-347 9659055 [email protected] Referenti dei produttori del Presidio Claudio Zambon tel. 339 8856976 [email protected] Christian Siega Tel. 339 4299867 [email protected] Responsabile Slow Food del Presidio Emanuele Zanon tel. 338 3146702 [email protected] |
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